Non solo a carnevale, ma in ogni circostanza adottiamo comportamenti differenti e ci conformiamo a determinate aspettative; ogni ruolo sociale che ricopriamo ci induce in un certo senso a indossare una Maschera: è un modo per nascondersi o per esprimere sé stessi?
In ambito psicologico la maschera assume un significato legato a meccanismi di difesa come parte della personalità, la parte più esterna, e come tale è costituita da modi di pensare, di agire, di sentire, di vedere le cose come copertura, finzione, copione che si mette in atto per adattarsi alle situazioni e alimentare un “falso sé”.
A livello psicologico la maschera rappresenta quindi un filtro che l’uomo pone tra sé e il mondo, e caratterizza ogni momento di relazione e interazione sociale.
Se ne siamo consapevoli, le maschere ci aiutano ad immedesimarci nei vari ruoli a cui la società ci chiama, ad agire e relazionarci nel nostro ambiente di vita. Le maschere che indossiamo sono strumenti che servono ad adattarci alle circostanze. Rappresentano uno dei modi che abbiamo per reinventarci e andare avanti; utilizzate anche come meccanismi di difesa inconsapevoli con lo scopo di proteggere dal pericolo il nostro vero Io. È un ingranaggio che ci permette di sopravvivere. Per andare avanti certe esperienze dolorose cerchiamo di nasconderle. Per fare questo, ci mettiamo delle maschere, cioè assumiamo atteggiamenti rigidi il cui scopo è quello di proteggerci dalla sofferenza, di allontanarci a tutti i costi da essa, donandoci l’illusione di essere forti e resistenti, di avere il controllo, di poter fare a meno di sentire quel dolore. La maschera è un modo per ritrovare un ruolo attivo e di controllo su alcune socio-personali situazioni. L’uso delle maschere dunque assume una duplice valenza: il loro utilizzo in un modo consapevole ci è di aiuto nel processo di adattamento alle diverse realtà; il loro utilizzo, invece, in un modo inconsapevole a lungo andare può risultare dannoso per la nostra salute psicologica in quanto proprio come un cerotto la maschera va a nascondere una ferita che però sotto rimane aperta e viva.
Dott.ssa Claudia Florea – Psicologa Psicoterapeuta Viterbo e Online
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