La Festa della Mamma viene celebrata la seconda domenica del mese di maggio ed esalta la figura materna e il suo ruolo fondamentale all’interno della famiglia. Ha origini molto antiche, è nata infatti per la prima volta in America e si è poi diffusa anche nel resto del mondo. Ancora oggi, a più di un secolo dalla sua nascita, la Festa della Mamma resta una giornata celebrata in tutto il mondo. Anna Jarvis, fondatrice di tale ricorrenza, si impegnò a far riconoscere universalmente le madri come simbolo della Pace. In Italia la festa della mamma come la si intende oggi è nata invece nel 1956. E’ passato molto tempo, ma lo spirito è sempre lo stesso, celebrare la donna nella più grande espressione della sua femminilità: la maternità. Un istinto avente un ruolo intrinseco ben preciso: proteggere i propri figli da ogni minaccia sia fisica che emotiva. E’ per questo che il bambino diviene prima ancora di conoscere la sua fisionomia il tesoro più prezioso da proteggere. La madre, dice Freud, è accoglienza. La madre è colei che risponde al grido di aiuto del bambino; anche per Freud dunque la madre è il primo soccorritore. Per non disilludere questo nuovo vincolo ogni mamma ce la mette tutta, alcune fino ad annullarsi loro stesse, investendo quasi tutte le proprie energie per il proprio pargolo. Nell’inconscio del bambino la madre viene cosi rivestita di un potere magico, diventando il suo super-eroe. Ma perché alcune donne tendono ad essere mamme al 100%? I figli sono quella propria parte fragile da proteggere, oppure sono la parte più forte, quella che protegge le mamme? Che siano le madri o i figli ad essere emotivamente lo scudo dell’altra metà importante è avere il coraggio di tracciare dei confini relazionali. E questo non può che essere compito dell’adulto. “La mamma non deve essere perfetta, ma sufficientemente buona”, diceva Winnicott, uno dei maggiori studiosi della relazione madre – bambino. Una madre sufficientemente buona è una donna spontanea, autentica e vera che anche con ansie e preoccupazioni, stanchezza, frustrazioni e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore. La madre sufficientemente buona ha il compito di permettere al bambino di comunicare con il suo ambiente, nel bene e nel male, permettendogli di fare le esperienze necessarie al suo sviluppo. Una madre sufficientemente buona inoltre trova nei suoi errori delle occasioni di crescita sul percorso della genitorialità, permettendo al proprio figlio anche di esprimere le sue angosce contenendogliele. Una madre sufficientemente buona è quella che trasmette al figlio la resilienza. La più grande eredità che un genitore può lasciare ad un figlio è la memoria del suo amore. Il bambino ha bisogno di una madre imperfetta, ma affettivamente presente. Questo garantirebbe al figlio di crescere navigando liberamente sapendo di avere un porto sicuro. Non abbiamo dunque bisogno di una madre perfetta, piuttosto abbiamo bisogno di una madre serena, in grado di trasmettere serenità al figlio. Concludendo, il miglior regalo che si può far a nostro figlio è essere Madre continuando ad essere Donna.
Dott.ssa Claudia Florea – Psicologa Psicoterapeuta Viterbo e Online