L’alcool è la droga psicoattiva più comunemente utilizzata ed è la sostanza più abusata tra la popolazione mondiale, fin dai tempi più remoti della civiltà dell’uomo. Si narra che le sue radici raggiungano il lontano 8000 a.c.
La propensione al rifugiarsi nell’alcool nasce come una via di fuga dalla sofferenza emotiva, nella maggior parte dei casi. Quando il dolore o la confusione che stiamo provando sono troppo grandi coprono la visuale circa quali potrebbero essere le conseguenze della cosiddetta “sindrome da alcolismo”.
L’alcool etilico (o etanolo) è la molecola comune a tutte le bevande alcoliche. L’assunzione per via orale è l’unica via attraverso la quale questa sostanza è usata a scopo ricreazionale. L’assorbimento, pertanto, avviene, nel tratto gastrointestinale. Le piccole molecole di alcool attraversano le barriere di membrana e passano dal tratto gastrointestinale al sangue. Una volta che l’alcool è nel sangue circola in tutto il corpo. Il metabolismo dell’alcool avviene, approssimativamente, per il 95% nel fegato e il restante 5% nei polmoni. Se la velocità di consumo è maggiore di quella metabolica l’alcool si accumula nel corpo e l’individuo viene intossicato.
L’alcool provoca effetti drammatici non solo ad un livello fisico, ma anche sull’umore, sul comportamento e sul pensiero. Il suo uso cronico può danneggiare l’individuo. L’uso cronico di alcool può portare all’abuso, alla dipendenza, alla tolleranza e all’astinenza. Abusare delle sostanze alcoliche può provocare vari sintomi a breve termine: incoordinazione motoria, rallentamento ideomotorio, ridotta capacità di risposta a stimoli esterni, perdita di equilibrio, nausea e vomito, confusione. Quantità eccessive di alcool possono portare fino al come o alla morte. Se la dipendenza dura da tempo nel soggetto si manifestano sintomi psichici e fisici. Le principali caratteristiche psichiche sono: ricerca continua della sostanza con tendenza a mascherare tale condizione, evitamento di qualsiasi confronto sul problema, riduzione della funzionalità in ambito lavorativo, isolamento sociale, comparsa di comportamenti non consoni al contesto. I sintomi fisici correlati agli effetti dell’alcool, invece, possono essere: disturbi neurologici (come: riduzione dell’ansia, deficit della memoria, riduzione dell’attenzione, sedazione e sonnolenza, alterato controllo emotivo, confusione), disfunzioni sessuali, alterazioni della funzione epatica, cirrosi, gastrite, e sindrome alcolica fetale. Nel consumo di alcool può manifestarsi il meccanismo di tolleranza, secondo cui gli effetti dell’alcool sono significativamente ridotti quando questa droga viene ingerita ripetutamente. L’individuo è cosi costretto ad aumentare sempre più la dose per poterne ricavare soddisfacenti effetti positivi. In caso contrario, quando l’assunzione di alcool è sospesa, siamo in presenza dell’astinenza. Quest’ultima può svilupparsi poche ore dopo aver finito di bere e può continuare per vari giorni, a seconda della dose consumata precedentemente. In generale i sintomi da astinenza includono: iperattività, tremori, ansia, attacchi di panico, disturbi del sonno, aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, eccessiva sudorazione, respirazione rapida, nausea, vomito, irritabilità, cefalea, convulsioni, allucinazioni, disorientamento, delirio, comportamenti incongrui, agitazione e confusione.
L’alcolismo è una primaria malattia cronica con fattori genetici, psicosociali e ambientali che influenzano il suo sviluppo e le manifestazioni. Clinicamente, le caratteristiche essenziali dell’alcolismo sono: ricerca compulsiva dell’alcool, consumo di questo nonostante la consapevolezza che possa portare negative conseguenze, distorsioni nel modo di pensare. Questa definizione riconosce l’alcolismo come una malattia, vale a dire come una disabilità involontaria. Per questo un paziente alcolista ha bisogno di specifiche cure.
Non solo chi abusa di alcool manifesta disagi e sviluppa disturbi, ma l’intero gruppo famigliare può manifestare disagio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’alcolismo una malattia che colpisce l’intero gruppo famigliare. Un Professionista può aiutare sia il diretto interessato che tutto il sistema familiare per la gestione pratico – quotidiana della sindrome e per ritrovare un nuovo equilibrio.
Dott.ssa Claudia Florea – Psicologa Psicoterapeuta Viterbo e Online
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