Tempo vuoto o tempo ritrovato?
Quando hai la fortuna di fare un lavoro che ti appassiona il momento della Pensione non e’ solamente una fase di passaggio.
Quando il ruolo professionale arriva ad identificarci e rappresentarci una volta giunta l’età della pensione si scatena in noi una tempesta, una crisi. Il tanto agognato momento della pensione, idealizzato come tempo per dedicarsi finalmente a se stessi, può tramutarsi in un momento di smarrimento, perché sancisce una ridefinizione della propria identità.
Il lavoro è un elemento importante per la struttura identitaria dell’individuo, struttura che puo’ indebolirsi nel periodo del pensionamento, lasciando spesso spazio a sentimenti di vuoto, di solitudine, di ansia, di malinconia, di perdita di significato.
Il passaggio alla pensione rappresenta un fattore di cambiamento, che porta con sé la ridefinizione dell’identità individuale, famigliare e sociale del soggetto.
Pensando al futuro quello che subito balza in mente è l’idea di andare incontro a giornate scondite, insipide. Il come condirle dipende non solo dalle risorse personali di ognuno e dalla capacità individuale di saper riorganizzare la propria vita e far fronte al cambiamento, ma soprattutto dalla passione che si è disposti a rimettere in gioco.
Il pensionamento è un cambiamento e, come tale, comporta la costruzione di nuovi equilibri.
Un supporto psicologico potrebbe aiutare a prendere confidenza con una nuova fase di vita, come quella della Pensione, con un duplice obiettivo: accogliere quel che si prova e sviluppare una progettualita’ per il futuro.
“La migliore pensione è il possesso di un cervello in piena attività”, diceva Rita Levi Montalcini.
Dott.ssa Claudia Florea – Psicologa Psicoterapeuta Viterbo e Online